In vacanza con il bambino

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Come ogni anno, al primo raggio di sole, le nuvole non si sono ancora dissolte, ma il nostro cuore è già altrove… dove? in VACANZA… Gli occhi persi nel vuoto, un leggero sorriso si affaccia sulle nostre labbra, sogni… un mare tropicale, una palma ondeggia lambita dalla brezza, la vostra compagna esce dal mare bagnata e sexy, e voi che vi rilassate al sole con un drink all’ananas nella mano sinistra ed un pannolino “fumante” nella Destra… eh?!… ed ecco che la realtà piano piano prende il posto della fantasia, non siete più in un paradiso tropicale comodamente sdraiati su un lettino bianco, ma a Ostia in una “tranquilla” domenica d’Agosto. Quella palma che timidamente ondeggiava al vento in realtà era la vicina di ombrellone che finito il pranzo a base di panini con la cotoletta e la frittata, timidamente ondeggia la tovaglia per buttare via le briciole di pane. Quella compagna che usciva dal mare bagnata e sexy come Jane Fonda in 007, magari, pesa 100kg e vi ondeggia davanti come Gloria, l’ippopotamo di Madagascar… E quel drink? Ma quale ananas, è una Peroni che avete comprato al chioschetto della spiaggia, ma la cosa più curiosa è quell’adorabile creatura con la bocca piena di sabbia che sta versando col suo innaffiatoio litri di acqua di mare sulle vostre scarpe, borse e giornali… Ma facciamo un passo indietro.
Ve la ricordate la vostra ultima vacanza prima di avere figli?
Io ero a Barcellona e prima ancora a New York…
Circa un anno e mezzo dopo ero sulla spiaggia di Anzio, 45 Km a sud di Roma, e passeggiavo alle 10 di mattina sul bagnasciuga con un sorcetto di 9 mesi tra le braccia.
Per quanto si possa essere sportivi, spigliati ed intraprendenti… non ce lo neghiamo, le vacanze con i bambini sono completamente diverse da quelle senza.
I bagagli sono più ingombranti, le mete sono più rassicuranti, si cambiano i parametri di scelta della località e dell’alloggio, si guarda alle spiagge attrezzate con un occhio più benevolo, le montagne sono più interessanti se offrono prati verdi piuttosto che sentieri impervi, il villaggio turistico che tanto snobbavamo ora ci ammicca con il suo mini-club.
C’è chi carica il pargolo nello zaino e decide di non rinunciare al “viaggio” per poi pentirsene amaramente dopo 2 giorni; c’è che carica il pargolo nello zaino e non si pente affatto, neanche per un minuto; c’è chi riapre le imposte della casa al mare dei genitori, che aveva sfuggito come la peste dall’età di 16 anni; c’è chi finisce per la prima volta nella vita in pensione completa sulla riviera romagnola tutto-incluso; c’è chi carica tutti nel camper e via; c’è chi li lascia liberi e felici scorrazzare per il campeggio.
Comunque, le vacanze con i bambini sono proprio un’altra cosa.
E poi diventano quasi necessarie: se prima potevi anche decidere che per un anno non si faceva vacanza, per spingere la carriera o perchè le cose quell’anno non avevano girato proprio benissimo ed era meglio risparmiare, adesso portare i bambini in vacanza, fuori dalle mura domestiche, almeno per una quindicina di giorni, diventa un’esigenza primaria.
Il momento delle vacanze è uno di quei momenti in cui ti rendi conto che la tua vita è cambiata: che sei grande e hai delle responsabilità, sei una famiglia e non una coppia. Ti ritrovi a passeggiare nella piazza della città dove hai organizzato le tue vacanze, ti guardi attorno e li in basso, abbarbicato al tuo dito c’è un bambino… Ha i tuoi occhi e un sorriso luminoso come quello di tua moglie, ti sta guardando… Ti sorride… Ed è in quel momento che parole come “festa”, “discoteca” e “party” le senti lontane, appaiono sbiadite, senza importanza… E ti ritrovi a tenere tuo figlio in braccio sopra la tua testa e le sue risate riempiono la piazza ed il tuo cuore più di ogni altra cosa…

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2 pensieri su “In vacanza con il bambino

  1. Sei un grande papà!!!
    Sul capitolo “viaggi” potremmo farci tante chiacchiere io e te ;-)
    ma sull’ultima parte del post…beh, che dire, mi hai fatto commuovere!

  2. se mi dici così mi fai arrossire, io non faccio nulla di più di ciò che mi sento di fare, Leo mi ha conquistato dal primo giorno in cui in sala parto ci siamo guardati negli occhi, da quel giorno sono suo, irrimediabilmente.

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