L’Aquilone

flying kite

…”con due penny ti puoi comperar,carta e spago e puoi fabbricar Il tuo paio di ali per poi volar…

Dello spazio padron, Col tuo bell’aquilon”…

Avevo sette anni la prima volta che provai a far volare un’aquilone, presi un giornale, una matassa di spago, due legnetti abbastanza dritti e con mio padre costruimmo insieme il mio primo aquilone. Ricordo ancora l’eccitazione, il progetto, carta e penna per segnare gli angoli e le piegature che avrebbe dovuto avere. Misure prese al millimetro per non sbagliare, il profumo (e sapore) della coccoina, i colori della coda fatta con piccole striscioline di carta colorate chiuse a cerchio una dopo l’altra a formare una “catena” verde rossa blu gialla…

“Sabato andiamo a villa borghese e lo facciamo volare…”

Ricordo come fosse ieri, quell’attesa lunghissima, il mio primo aquilone appeso all’armadio ed io che mi immaginavo nel momento in cui l’avrei fatto volare.
I minuti, le ore, i giorni, non passavano mai, lo salutavo la mattina prima di andare a scuola e correvo da lui in camera per sincerarmi che non gli fosse successo nulla mentre non c’ero.
Qualche volta lo prendevo e provavo a lanciarlo in aria in camera mia…

Poi, finalmente sabato.

Torno da scuola eccitatissimo, dopo pranzo andremo tutti a villa borghese ed il mio aquilone volerà alto nel cielo.
Il tempo sembrava essersi fermato, non voleva scorrere, quelle odiose lancette non volevano saperne di muoversi, ed io intanto soffrivo nell’attesa.
Finalmente si fa l’ora e partiamo, arriviamo a Villa Borghese, prendiamo tutte le nostre cose e via alla ricerca del posto adatto con me in testa che portavo fiero la mia creazione.
Arriviamo in un bel posto, mia madre stende a terra il “classico” plaid rosso scozzese e noi ci allontaniamo per far volare l’aquilone…
Mio padre teneva l’aquilone ed io in fondo al filo pronto a farlo decollare… Le sue parole…

1, 2, 3, TIRA!!!

Ed eccomi a correre in quel prato per far decollare quel mio sogno.
Il primo tentativo fu vano, l’aquilone roteò su se stesso e cadde al suolo, ci riproviamo daccapo, papà che mi sorrideva e mi diceva “Dai, riproviamo, appena dico tre tiri il filo e fai una piccola corsetta…”

1, 2, 3, VIA!!!

Rieccomi a correre e a guardare indietro, ma l’aquilone non vola ancora e nella corsa si strappano alcuni anelli della catena…

Mio padre vedendo il mio viso preoccupato, mi sorride e dice:

“Dai, non ti preoccupare, non è niente, ricominciamo?”

Quel giorno provai tante volte a far volare il mio aquilone ma non ci riuscii, non so quante, ricordo solo le braccia di mio padre che mi stringeva forte e mi consolava, la delusione fù così grande che non volli riprovarci mai più.

Dimenticai quel sogno di far volare l’aquilone e negli anni che seguirono ogni volta che ne vedevo uno, si riaccendeva il desiderio ma subito ripensavo a quel giorno e mi dicevo di non esserne capace.

L’estate scorsa, mentre giocavo in spiaggia con Leonardo, passa un cinese con tanti aquiloni colorati attaccati ad un filo, lo guardo con rassegnazione, mia moglie allora mi dice

“fai volare l’aquilone con Leonardo…”,

“non ne sono capace, non voglio fare brutta figura davanti a lui” le rispondo.

“Dai, provaci, casomai ti fai aiutare da lui…(8 mesi all’epoca)”

Mia moglie è sempre allegra e spiritosa, così mi faccio convincere, raggiungo il cinese e ne compro uno, il più bello, il più colorato con tre code variopinte che nel vento dovrebbero volteggiare festose.
Lo preparo, lo poggio a terra, srotolo un po di filo e prendo mio figlio in braccio…

“Facciamo volare l’aquilone?”

Ma sono preoccupato, la delusione di quel giorno mi torna alla mente ma faccio finta di nulla davanti a lui, gli sorrido.

Mia moglie mi guarda e con lo sguardo mi incoraggia.
Mio figlio mi guarda e non sa cosa sta per succedere.

…1,2,3, VIA!!!…

Un colpetto al filo, un paio di passi indietro e l’aquilone comincia a volare su, su, sempre più su…
Mio figlio guarda quell’oggetto curioso e colorato e ride felice.
Guardo mia moglie incredulo e felice, non ha mai smesso di credere in me ed è tutto merito suo…

Mio padre è morto tanti anni fa, non mi ha visto crescere, non mi ha visto uomo e non mi ha visto padre, ma adesso, mentre faccio volare il mio aquilone con Leonardo in braccio, alzo gli occhi al cielo e penso:

“…Guardami papà ci sono riuscito…”

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Questo articolo è stato pubblicato in Post da papa . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

2 pensieri su “L’Aquilone

    • Grazie mille… se con le mie parole, anche solo lontanamente, sono riuscito a creare un emozione, sono felice.

I commenti sono chiusi.