“mazz’ e panella fann e figl’ bell…. panella senza mazz’ fann’ e figl’ pazz’….”
Traduzione “bastone e pagnotta fanno crescere i figli bene, pagnotta senza bastone fa crescere i figli male” C’è un vecchio detto napoletano che asserisce che le “botte” siano necessarie affinchè i nostri figli crescano “bell…” Cioè sani, educati.
Ma è proprio così che va?
Quando ero bambino io, si può dire che mia madre avesse sposato a pieno tale filosofia… Voglio però darle il beneficio del dubbio e qualche attenuante… Lei era cresciuta così e così cresceva i suoi figli. È pur vero che avendo perso il marito (mio padre) molto presto e trovandosi con un bambino di 3 anni da educare ha fatto quello che ha ritenuto più opportuno, ossia sfruttare il suo essere più grande per imporre la sua volontà (è durato poco visto che a 12 anni ero già un bel pò più alto di lei…).
Era necessario “schiaffeggiarmi” per educarmi?
La risposta è No!
Voglio farti fare un test, alzati da davanti al computer dove stai leggendo queste mie righe, vai da tuo figlio, non gli sorridere, e fai il cenno di dargli uno schiaffo, senza scherzare, rendi la situazione credibile…
Osserva la reazione di tuo figlio al tuo gesto… Cos’ha fatto?
È rimasto impassibile guardandoti non capendo cosa stai facendo oppure s’è ritratto cercando di evitare lo schiaffo?
Hai guardato i suoi occhi? Cosa hai visto? Profondo rispetto e stima oppure hai visto la paura? Vuoi che tuo figlio ti tema o che ti ami?
Ognuno educa suo figlio come lo ritiene opportuno ma a volte c’è un modo migliore per fare le cose e non ce ne rendiamo conto…
Puoi imporre al tuo bambino di risistemare la sua stanza perchè se non lo fa lo prendi a schiaffi, ma lui lo farà solo per evitare di essere punito oppure puoi fargli risistemare la sua stanza e quando avrà finito lo stringi forte a te e gli dici che è stato bravo… Ed è felice.
Siamo genitori che sono stati figli, l’impulso di dargli uno schiaffo quando non si comporta bene viene a tutti ma bisogna fermarsi prima che ciò avvenga. Ti sei mai soffermato a pensare qual’è il messaggio che passa? Non sono contento di ciò che fai, ti picchio. Ed è ciò che lui imparerà e metterà in pratica nella “sua” vita, nel suo quotidiano… Quando qualcosa non sarà come vorrebbe lui alzerà le mani. Con i suoi amici, con i suoi fratelli, e noi, dal nostro piedistallo di genitori infallibili inveiremo contro di lui chiamandolo violento e maleducato…
Ma è davvero sua la colpa?